L’Alhambra è una grande fortezza che racconta la storia di epoche e regni diversi, espressi in stili architettonici e segni culturali molto diversi fra loro. Se al centro dell’interesse turistico ci sono certamente i Palacios Nazaries, la cerchia di mura sulla collina di Granada racchiude anche altri tesori. Lo abbiamo visto con l’Alcazaba, con il Palacio de Carlos V e con il Partal, ma la visita a questa meraviglia del mondo non finisce qui.
Indice
Mappa delle attrazioni citate
La Calle Real e le porte dell’Alhambra
La Medina, ovvero la città vecchia, il borgo che costituiva il fulcro della vita cittadina intorno ai palazzi, è solcata da quella che viene chiamata Calle Real. Questa strada, nonostante abbia subito una modifica del percorso con la costruzione del Convento San Francisco, rimane ancora oggi la via principale che vi troverete a percorrere visitando il complesso dell’Alhambra. È la Calle Real che vi condurrà a ciascuno dei punti di interesse dell’Alhambra, da quelli più celebri a quelli spesso ignorati nelle visite frettolose, ma che meritano uno sguardo durante la nostra visita granadina. In questo articolo vediamo proprio questi luoghi.
La Puerta de la Justicia e il Pilar de Carlos V
Delle quattro porte esterne della muraglia che protegge l’Alhambra, Puerta de la Justicia è sicuramente la più monumentale. Conosciuta anche come Puerta de la Explanada, per l’ampio spazio che vi estendeva davanti, è ricca di simboli di varie epoche: sull’arco esterno è rappresentata una mano, con le cinque dita a simboleggiare i cinque pilastri dell’islam (fede in un solo Dio, preghiera, digiuno, elemosina, pellegrinaggio alla Mecca), ma sopra di essa i re cattolici posero la statua della Madonna, per dimostrare la superiorità del cristianesimo sull’islam.
Probabilmente entrerai nelle mura proprio dalla Puerta de la Justicia: è da qui, attraverso la successiva Puerta del Vino, che si raggiungono Alcazaba, Palacio de Carlos V e i Palacios Nazaries. Prima di varcare la soglia, soffermati qualche minuto ad osservare il Pilar de Carlos V. Si tratta di muro su cui è stato scolpito uno dei capolavori rinascimentali di Granada. A caratterizzare la fontana monumentale, tre maschere dal significato incerto. Alcuni li associano ai fiumi di Granada (Darro, Beiro e Genil), altri alle stagioni Estate, Primavera e Autunno, per avere la testa coronata di punte, fiori e frutti.
A dare il nome al monumento è una lapide, riportante un’iscrizione su Carlo V, affiancata da pilastri che ospitano gli stemmi di Borgona e Lorena con le Colonne d’Ercole. In alto, lo scudo imperiale. Il muro su cui appoggia la fontana, è scolpito con quattro medaglioni, rappresentanti personaggi mitologici: Ercole che uccide l’Idra di Lerna; le sorelle Frixo e Hele che passavano dall’Ellesponto su un ariete; Dafne inseguita da Apollo e infine Alessandro Magno.
Puerta de los Siete Suelos, Puerta de las Armas, Puerta del Arrabal
Le altre porte d’accesso non sono rilevanti come quella della Giustizia, ma hanno ciascuna il proprio fascino. Vicino alla biglietteria, possiamo accedere dalla Puerta de los Siete Suelos. Questo è da sempre il principale accesso alla Medina, l’area della città caratterizzata dalla vita artigiana, quindi anche una delle più frequentate. Edificata nel XIV secolo su una già esistente, venne distrutta quasi completamente dalle truppe napoleoniche nel 1812 e fu ricostruita negli anni ’60 del Novecento, seguendo fotografie scattate prima della distruzione.
Dalla Alcazaba, si accede a uno dei belvedere più spettacolari della collina, che permette di ammirare in tutta la loro bellezza la città bassa di Granada, l’Albaicìn e il Sacromonte. Qui troviamo la Puerta de las Armas, quella che un tempo era l’unico accesso usato dai Granadini, dato che le altre tre si rivolgevano verso l’esterno.
Fra la Medina dell’Alhambra e il Generalife, troviamo invece la Puerta del Arrabal. Chi usciva da qui, aveva la possibilità di raggiungere il Sacromonte senza passare dalla città di Granada. Dopo la conquista, venne costruito un baluardo esterno per proteggere la Torre de los Picos, chiudendo il varco con quella che veniva chiamata Porta di Ferro. Qui sono conservati gli emblemi dei re cattolici.
Puerta del Vino
Varcata la Puerta de las Justicia, troviamo un altro imponente portale: la principale porta interna alle mura. La Puerta del Vino (vedi foto di copertina) mantiene tutt’oggi la funzione che aveva in origine, ovvero distinguere il settore residenziale dal resto della fortezza. È uno degli edifici più antichi della Alhambra nasridi, risalente ai primi del Trecento, anche se le due facciate sono state nel tempo arricchite con decorazioni di varie epoche. Il lato occidentale, di pietra arenaria lavorata, porta una chiave simbolica rappresentata sull’arco. La facciata interna, nel lato orientale, era finemente decorata a colori e ne possiamo osservare ancora qualche resto alla destra dell’arco.
Altri edifici
Chiesa di Santa Maria
Erano molti gli edifici pubblici che sorgevano lungo la Calle Real, alcuni dei quali sono sopravvissuti nei secoli. Uno di questi è la Chiesa di Santa Maria de la Alhambra, che troverai vicino all’entrata, a pochi passi dal Palacio de Carlos V. Come sappiamo, l’avvento dei re cattolici ha apportato delle modifiche sostanziali alla vecchia cittadella araba. In questo punto, infatti, sorgevano la moschea ed il bagno. Di quest’ultimo ne è sopravvissuta una parte nella casa adiacente, mentre del tempio islamico del 1300 non vi è più traccia, completamente sostituito dalla nuova chiesa.
Edificata a partire dal 1581, la chiesa ha una pianta a croce latina e sei cappelle ai lati dell’unica navata. La facciata semplice, di mattoni e muratura, rispecchia la semplicità dell’interno. Vi troviamo però anche alcune opere interessanti. Fra queste, la pala d’altare progettata nel 1671 da Juan Lòpez de Almagro e la statua della patrona di Torcuato Ruiz del Peral seguendo lo stile di Alonso Cano. Molto interessante anche il fonte battesimale a forma di conchiglia, che era in origine una fonte dei epoca nasridi.
Se capiti a Granada nei giorni precedenti la Pasqua, potrai vedere la statua della Madonna della Alhambra essere portata in processione sopra un bellissimo trono, che riproduce in argento i portici del Patio de los Leones.
Casa museo Angel Barrios
Accanto alla chiesa, troviamo la casa dove visse il musicista Angel Barrios, oggi trasformata in un piccolo museo. Qui sono raccolti disegni, dipinti, acquerelli, spartiti e corrispondenza dedicati tutti al compositore granadino, morto nel 1964, e al padre Antonio Barrios, detto El Polinario, uno degli ultimi ciceroni della Alhambra di inizio Novecento. Nella taverna di questa casa, si riunivano intellettuali e artisti fra chiacchiere e musica, balli e canti. I compositori Ravel e Strauss, i poeti Garcìa Lorca e Machado: sono innumerevoli i grandi nomi di ogni disciplina culturale e artistica che sono passati da qui e vi hanno lasciato una testimonianza.
Il bagno della moschea
Oltre alla collezione, entrare in questa casa vale la pena per il bagno arabo. Nonostante sia solo una parte del grande bagno originale, collegato all’antica moschea, quello che vediamo nella casa di Barrios è ben conservato e non ha niente da invidiare a quelli che troviamo all’interno dei Palacios Nazaries. Il proprietario, infatti, ha sempre tenuto molto all’aspetto culturale del luogo, facendone un vanto e prendendosene cura negli anni.
Area archeologica del Palacio de Abencerrajes
Nella zona alta dell’Alhambra, troviamo un luogo oggi poco vistoso, ma che sicuramente era abitato da persone di rilievo, come testimonia il fatto che si trovi vicino all’asse urbano della Medina. Quest’area archeologica è conosciuta come Palacio de Abencerrajes, nome spagnolo dato alla famiglia nasridi Banu Sarray. Nel 1501, l’edificio venne ceduto dai re cattolici a don Juan Chacòn, capo contabile del consiglio reale, e da quel momento prese il nome di Contaduría. Alla fine del XIX secolo vennero alla luce i resti della struttura architettonica e del suo assetto urbano. Negli anni ‘30 del Novecento iniziò lo studio degli scavi e si iniziò a rivalutare l’importanza di questo luogo.
Nella zona centrale si trovava una vasca, parallela alle mura di cinta, circondata da un patio su cui affacciava un padiglione composto da tre sale antecedenti la sala principale, anch’essa tripartita e posta dentro la torre. Una soluzione architettonica, questa, che venne poi replicata nel Palacio de los Leones. Una piccola casa è collegata alla struttura principale sul lato orientale: anche qui troviamo le caratteristiche basilari della tradizionale casa musulmana, con al centro il cortile e la fontana.
A fianco, troviamo un doppio bagno, di epoche distinte. Il più grande e più recente risale al regno di Yusuf I (1325-1354) e segue il disegno del bagno de Comares: sala di riposo con tetto a lanterna, sala fredda con camere laterali, sala tiepida con lavabo per i piedi, sala calda con l’area della caldaia. Sono ancora conservati molti elementi decorativi, fra cui le piastrelle dipinte che ci raccontano lo stile del palazzo.
Acequia Real
Non è possibile pensare all’Alhambra senza associarla all’acqua, che dà vita alle sue spettacolari fontane, canaletti e giochi d’acqua che la rendono tanto caratteristica. Ma come arrivava l’acqua all’interno della fortezza? Il merito era della Acequia Real, ovvero una roggia, un canale che con un sofisticato sistema idraulico ha permesso di prendere l’acqua dal fiume Darro e di portarla ad alimentare le fonti dei palazzi e ad irrigare i giardini, gli orti e i frutteti. Uno dei punti più impressionanti da cui ammirare questo particolare acquedotto è la Cuesta de los Chinos: questo viale che costeggia la fortezza, infatti, passa proprio sotto a uno dei più grandi archi che sostiene il canale.
Dove dormire?
Se stai ancora cercando di capire qual è il quartiere o la zona migliore per l’alloggio in città, leggi il nostro articolo dove dormire a Granada, dove troverai consigli sulle migliori sistemazioni nei pressi dell’Alhambra e negli altri quartieri di Granada. Per comodità, qua sotto riporto i link diretti.
Hotel sulla collina dell’Alhambra
Altri link utili
- Consigli su cosa vedere a Granada
- Consigli su dove mangiare a Granada
- Come prenotare i biglietti per l’Alhambra + informazioni su orari e tour