L’Albayzin di Granada: una passeggiata per visitare i segreti del quartiere arabo

Sono rari, in tutta la Spagna, quartieri suggestivi come l’Albayzin di Granada. Patrimonio Unesco insieme ad Alhambra e Generalife, il rione arabo della città unisce storia, tradizioni e folklore, oltre a rivelarsi un paradiso per i fotografi. Se ogni angolo suggerisce uno scatto unico, è dai mirador dell’Albayzin che si gode la vista migliore sullo spettacolo dell’Alhambra stagliata di fronte alle cime della Sierra Nevada.

Un po’ di storia

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Il fiume Darro separa due colline che si guardano in faccia, confrontandosi giorno dopo giorno. Su una sorge la fortezza della Alhamba, sull’altra l’Albayzin. Entrambi devono la propria fama attuale al periodo della dominazione araba. Lo sviluppo di quest’area sotto la dominazione moresca fece raggiungere al bianco quartiere una popolazione di oltre 60 mila abitanti e in generale la città di Granada era molto più popolosa di adesso. La domanda che molti si pongono è: ma se tutta Granada era araba, per quale motivo oggi solo l’Albayzin è così ben conservato? La risposta sta nella morfologia del territorio. La zona pianeggiante della città – quella, per intendersi, che si snoda attorno alla cattedrale di Granada – fu rasa al suolo dai re cattolici per essere poi riedificata e modificata gradualmente nel tempo. Si rivelava però molto più complesso fare lo stesso nella parte collinare, che venne quindi lasciata com’era.

Due curiosità
Ci sono discordanze sull’origine del nome di questo rione granadino. Per alcuni linguisti, si deve al popolamento da parte degli abitanti della città di Baeza che, dopo la battaglia de Las Navas de Tolosa, si insediarono qui. Per altri, il toponimo deriva dall’arabo al-bayyāzīn, che signifca Il sobborgo dei falconieri.

Girando per l’Albayzin capirai presto dalle insegne che Carmen non è una donna onnipresente, ma la denominazione dell’abitazione tipica, protetta da un muro di cinta e contenente solitamente un orto più o meno grande.

Cosa vedere nel quartiere Albayzin?

Questa è sicuramente la zona di Granada nella quale, più di ogni altra, vale la pena perdersi. Esplorare i vicoli contorti, salire e scendere scale e ripide stradine, girare ogni angolo in cerca di uno scorcio suggestivo sono le cose migliori da fare in questa zona della città. Cercherò però di consigliarvi un giro che vi permetta di non lasciarvi sfuggire i maggiori punti d’interesse.

Da Calle Elvira al Paseo de los Tristes

Il mio suggerimento è quello di partire da Calle Elvira, che inizia dal punto in cui la Calle Reyes Catolicos (una delle principali direttrici del centro storico) si immette in Plaza Nueva. Calle Elvira è una delle strade che ti consiglio di frequentare la sera, essendo ricca di locali dove mangiare e bere qualcosa di tipico. Se ci arrivi di giorno, meglio la mattina presto, percorrine un paio di isolati e poi gira a destra in Calle Caldererìa Nueva.

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Calle Caldererìa Nueva

Specialmente di sera (motivo per cui ti consiglio di tornarci in un secondo momento) troverai catapultato in un altro mondo, in una strada che potrebbe tranquillamente trovarsi in una città marocchina. Tappeti e tessuti, gioielli e lampade: tante, tantissime lampade colorate. Oggetti d’ogni genere che rispecchiano il migliore artigianato arabo, riempiono negozietti nei quali è piacevole entrare anche solo per guardarsi intorno e sentire il profumo degli incensi. In qualunque momento del giorno e della notte, questa via e le circostanti sono perfette per entrare in una Teterìa, dove assaporare uno dei tantissimi tipi di tè e magari dare qualche boccata di narghilè.quartiere albaycin granada

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Cuesta de San Gregorio

Con tutta calma, raggiungerai la Plaza de San Gregorio, con la sua chiesetta e – molto spesso – i suoi artisti di strada che qui si soffermano a suonare. Da qui, inizia la salita verso la parte alta del quartiere, con la bella Cuesta de San GregorioDifficile dire quale strada sia la migliore da percorrere: come anticipavo, in questa zona sarebbero tutte da vedere e se hai tempo, ti consiglio di muoverti il più possibile. Se però giri a sinistra sulla salita Calle Grifos de San Josè, potrai arrivare in pochi minuti all’incantevole Placeta de San Miguel Bajo, uno degli angoli più affascinanti del quartiere. Nel salire, incontrerai anche la cisterna (Alijbe) de San Josè.

Le cisterne
Sono tante le cisterne presenti nel quartiere, che per la sua posizione aveva necessità di conservare l’acqua piovana ed è quindi costellato di riserve d’acqua più o meno grandi, di cui ancora sono ben distinguibili le bocche sulla strada.

Arrivato nella piazzetta, nella quale una birretta con tapas non ci sta affatto male, fai una piccola deviazione a sinistra, oltre la croce del Cristo de las Azucenas fino al Mirador de la Lona. Questo punto d’osservazione è uno dei pochi che ti permetterà di osservare Granada dall’alto, mentre la maggior parte sono rivolti verso l’Alhambra.

Tornato in Placeta de San Miguel Bajo, superala e prosegui su Calle Santa Isabel la Real, per soffermarti dopo pochi passi nella piazza in salita chiamata Placeta Cristo Azucenas. Salendo in alto, puoi raggiungere e visitare anche il Palacio de Dar al-Horra (orari 10-20 in estate, chiude alle 18 il resto dell’anno).

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Dal al-Horra

Continuando a camminare su Calle Santa Isabel, gira a sinistra nella stretta Cuesta de Maria de la Miel e subito a destra, fino a raggiungere il Mirador de San Nicolas. Posto nell’omonima piazza, con l’omonima chiesta, l’omonima cisterna e gli omonimi bar e ristoranti, il Mirador San Nicolas di Granada è sicuramente il posto migliore da cui ammirare l’Alhambra in tutta la sua magnificenza. In questa piazza si esibiscono anche la maggior parte degli artisti di strada che visitano Granada, per cui l’intrattenimento è garantito.

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La vista dal mirador de San Nicolas

Prendendo Callejon San Cecilio arriverai all’Arco de las Pesas. Il nome dell’arco è dovuto al fatto che nella Plaza Larga – che raggiungerai una volta sorpassatolo – si teneva il mercato. Non tutti i mercanti erano onesti e i pesi truccati, quando venivano confiscati, erano appesi a quest’arco in bella vista.

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Superata Plaza Larga, dove si trova un vivace mercato tipico, prosegui in Calle Panaderos, lungo la quale potrai trovare alternative economiche ai bar de tapas del centro storico. In fondo alla strada, raggiunta la chiesa del Salvatore, puoi continuare su Cuesta del Chapiz, che ti permetterà di raggiungere due importanti punti d’interesse:

  • In fondo alla grande discesa, sulla sinistra, troverai il Palacio de los Cordova: date un’occhiata ai giardini e poi rimettetevi in marcia
  • Meno conosciuta è però una sosta che ti consiglio di fare poco prima, quando sulla destra troverai la Residencia universitaria Carmen de la Victoria. Solitamente, suonando il campanello di questo cancelletto, i portinai non fanno troppi problemi ad aprire. Non si può ovviamente entrare nella residenza, ma il giardino è un piccolo segreto che vale la pena scoprire. Già bello di per sé, si rivela anche un ottimo punto di osservazione, dal quale ammirare l’Alhambra da un’angolazione unica.

Superato invece il Palacio de los Cordova, la discesa termina nel Paseo del Padre Manjon, sul quale si allarga subito un ampio terrazzamento, ottimo punto di sosta. Chiamato il Paseo de los tristes, questo luogo è in realtà molto vivo e sarà un piacevole punto di sosta, davanti alla fontana e all’ombra dell’Alhambra.

Come organizzarsi con la visita delle attrazioni dell'Albayzin?
Esiste un biglietto cumulativo chiamato Dobla de Oro General, l’ideale per chi non vuol perdersi nemmeno uno dei patios, dei giardini o delle sale dei palazzi, oltre all’Alhambra. Ecco cosa include: Palacio de Dar al-Horra, Corral del Carbón, Bañuelo, Casa Horno de Oro, Casa del Chapiz,  Casa de Zafra, Visita generale diurna all’ Alhambra (Palacios Nazaríes, Generalife, Alcazaba). Ecco dove acquistarlo.

La parte bassa dell’Albayzin

Riprese le energie, la fatica non è ancora finita: sei nella parte più bassa dell’Albayzin e da qui si diramano alcune vie meritevoli di qualche passo, seppur in salita. Fra queste, Calle Horno del Oro, in cui puoi entrare nel patio della casa araba.

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La casa araba

Girando poi a sinistra in Calle San Juan de los Reyes, potrai ridiscendere per una delle viuzze successive, ad esempio lo strettissimo vicolo Santisimo. Arriverai così in Carrera del Darro all’altezza del Museo Archeologico e della parrocchia di San Pietro e Paolo. Gira a destra e segui il torrente. È sicuramente una delle vie più carine della zona e lungo di essa troverai anche i resti del Puente de Cadì, oltre che il visitabile Bañuelo, il bagno arabo di Granada. Ancora pochi passi e sarai di nuovo in Plaza Nueva, da dove sei partito.

Un chiarimento...
Ovviamente, seguendo questo percorso non avrai visitato tutto l’Albayzin, che necessita di molto più tempo, come del resto tutta la città (hai letto il nostro articolo su cosa vedere a Granada?) In ogni caso il mio consiglio è quello di seguire bene o male questa rotta, con tutte le deviazioni dettate dall’interesse del momento, per avere un’idea generale dell’area. In un secondo momento, tornare a perdersi senza un obiettivo specifico nelle strade del quartiere: scegli ad esempio di raggiungere il Mirador de San Nicolas partendo da Plaza Nueva, e arrivaci seguendo l’istinto. Se ti perderai, ci avrai solo guadagnato.

I Mirador dell’Albayzin: una vista eccezionale!

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Una delle cose più belle da fare fra queste vie è scoprire tutti i punti di osservazione da cui ammirare la città e l’Alhambra. Ho già citato il più famoso di tutti, il Mirador de San Nicolas, oltre al Mirador de la Lona e al Mirador de Santa Isabel la Real (Placeta Cristo Azucenas).

Consiglio
Anche dal Sacromonte di Granada si può vedere un bel panorama: leggi il nostro articolo per saperne di più!

Ci sono però numerosi altri punti d’osservazione sparsi per il rione. Fra gli altri, il Mirador de Los Carvajales (nell’omonima piazzetta) e il Mirador Ojo de Granada (lungo Calle Cruz de Quito). Se hai voglia di camminare (oppure, prendendo un bus) ti consiglio di recarti al Mirador de San Cristobal, che si trova lungo Carretera de Murcia, di fronte alla chiesa di San Cristobal. Questo è uno dei punti più alti dell’interno Albayzin, e la vista è mozzafiato.

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Ma la vista più ampia è quella che offre il Mirador de San Miguel Alto. Questo spiazzo posto dinnanzi la bianca chiesetta, visibile da tutta la città per la sua posizione isolata sulla collina, è un punto d’osservazione che ti lascerà a bocca aperta. Arrivarci a piedi, soprattutto sotto il sole estivo, non è da poco, ma permette di scoprire lati della città poco turistici e nascosti, assaporando l’essenzialità di Granada. Se entri nell’Albayzin da Puerta Elvira e sali da qui, costeggerai anche l’antica muraglia nasridi.

Curiosità
Noterai che le stradine in salita dell’Albayzin hanno scalini sfalsati, e ti chiederai per quale motivo non siano stati progettati più regolari. Non si tratta di scarsa capacità architettonica, anzi, tutt’altro. Gli abitanti arabi erano abituati a combattere e conoscevano i rischi legati ad una battaglia in città. In caso di invasione, combattere in queste vie contorte e piene di scale poteva essere usato a vantaggio dei difensori. Creando gradini diversi uno dall’altro, permetteva agli abitanti – che li conoscevano bene – di muoversi agilmente mentre gli invasori, inciampando, venivano sconfitti ed uccisi senza difficoltà.

Dove dormire?

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Dove dormire? Hotel nell’Albayzin

A mio parere, Albayzin è uno dei quartieri migliori dove dormire a Granada. Di questo ho parlato anche nel mio articolo dedicati ai pernottamenti in città, al quale ti rimando per ulteriori consigli. Al link sottostante troverai suggerimenti su alcune strutture nel cuore del quartiere… nel caso tu voglia viverlo a pieno nei giorni della tua permanenza in città.

Consigli su dove dormire nel quartiere

Autore: Andrea Cuminatto

Giornalista e viaggiatore. Parlo spagnolo, inglese e sto imparando il russo. Ho vissuto un periodo in Spagna (Madrid e Granada) e girato quasi tutta l'Europa zaino in spalla. Più che vedere i luoghi, amo conoscere chi li abita ne racconto qualcosa anche sul mio blog