Alla scoperta del Mexuar, primo assaggio della grandiosità dei Palacios Nazaries

Che tu abbia cominciato a visitare l’Alhambra dal Generalife o dai bastioni difensivi dell’Alcazaba, saprai bene che prima o poi arriverà il momento di visitare i sontuosi palazzi per cui è famosa l’Alhambra. Il primo edificio che incontrerai durante la tua visita ai Palacios Nazaries di Granada è il Mexuar, lo spazio dove aveva luogo la vita pubblica ed amministrativa. In realtà con questo nome non si identifica soltanto la stanza deputata alle riunioni del Consiglio, ma anche altri edifici attigui: l’oratorio, il patio e la stanza dorata, detta Cuarto Dorado.

Andiamo a scoprire nei dettagli le caratteristiche e il ruolo di questi ambienti, che rappresentano il primo incontro ravvicinato con la bellezza e la raffinatezza dei Palazzi dei Sultani Nasridi.

Mappa del Mexuar

Il Mexuar

Il primo ampio locale in cui ti troverai è quello chiamato Mexuar, anche se, come anticipato, tale nome include tutto questo palazzo. Il nome Mexuar proviene dall’arabo Maswar, il luogo dove si riuniva la Sura o il Consiglio dei Ministri: per l’appunto questa stanza è servita in passato ad importanti riunioni, audizioni e sentenze. Era qui che il sultano, seduto su una piattaforma rialzata, impartiva la giustizia.

mexuar alhambra

Il Mexuar doveva appartenere a un edificio ancora precedente al Palacio de Comares e al Palacio de los Leones, costruito con tutta probabilità da Isma’Il, sultano di Granada dal 1314 al 1325, anno della sua morte. La decorazione della stanza fu poi ripresa e perfezionata da Yusuf I e Muhammad V, i sultani nasridi che hanno fortemente voluto anche le due stanze che meglio si sono conservate all’interno del complesso dell’Alhambra.

Rispetto ad altri locali dell’Alhambra, questa stanza è cambiata molto nei secoli nelle sue funzioni e nelle decorazioni che la adornano. Solo le quattro colonne che vediamo sono rimaste a testimonianza della lanterna che un tempo illuminava la stanza al centro. Il cambiamento più sostanzioso è quello che nel XVI secolo trasformò questa stanza in una cappella, con l’aggiunta del soppalco.

alhambra mexuar

Uno degli interventi più interessanti e simbolici è riferito all’iscrizione «Il regno di Dio, la forza di Dio, la gloria di Dio», precedentemente collocata sul  portico del Patio de Machuca e poi spostata nel Mexuar a opera degli artigiani mori, che in questo modo hanno rimpiazzato la classica elaborata decorazione. Tale iscrizione ha preso il posto della iaculatoria cristiana «Christus regnat. Christus vincit. Christus imperat».

L’oratorio

Collegato alla stanza principale del Mexuar, troviamo l’oratorio. Non è l’unico luogo di preghiera islamica presente nel complesso, ma sicuramente uno dei principali. In origine vi si accedeva direttamente dalla galerìa de Machuca, e le finestre permettevano al credente – seduto a terra e col braccio appoggiato al davanzale – di ammirare il panorama e meditare sulla grandezza della creazione divina: i balconcini sono quattro e presentano archi sormontati da coppie di finestrelle. Il mihrab – lo spazio deputato alla preghiera – è decorato finemente e presenta un tipico arco a forma di cavallo impreziosito da iscrizioni recanti vari passaggi del Corano e inni di ringraziamento a Muhammad V.

oratorio mexuar

Ti sembrerà difficile immaginare questa situazione, ma un tempo il pavimento era molto più alto: fu abbassato di livello per facilitare la visita. Purtroppo, un’esplosione nel 1590 rovinò tutta la stanza, che fu restaurata nel 1917.

Il Patio e il Cuarto Dorado

Era qui che i sultani ricevevano i propri sudditi e non è casuale che la porta sia così stretta. L’accesso consentito ad una sola persona alla volta permetteva alle guardie di sorvegliare facilmente l’accesso: passato il controllo, si accedeva alla stanza dorata, nient’altro che la sala d’aspetto. La denominazione è dovuta al soffitto di legno dipinto, risalente al periodo successivo alla riconquista da parte dei re cattolici, come si intuisce anche dai motivi araldici e decorativi. La stanza dorata, denominata Cuarto Dorado, era adibita al potere esecutivo: qui si registravano e mettevano in atto le sentenze del sultano. Questa sala, inoltre, è praticamente uno spazio di collegamento tra il Mexuar e il Palacio de Comares.

cuarto dorado alhambra

Da qui, per arrivare alla residenza del sultano, si attraversa il patio, al cui centro vedrai la fontana de Lindaraja: si tratta in realtà di una replica, l’originale è nel Museo all’interno del Palacio de Carlos V. In questo patio, in particolare sull’arcata alle tue spalle e sulla facciata di fronte a te (che è quella del palazzo de Comares) inizierai ad apprezzare più di quanto fatto finora le decorazioni in stucco delle pareti e degli archi, curate in ogni minimo particolare. Le iscrizioni, ad esempio, riportano il motto “Solo Dio è vincitore”, mentre sul fregio di legno scolpito è possibile leggere alcuni versi che il poeta Ibn Zamrak ha composto appositamente per arricchire il palazzo nasride. Ci vorrebbero ore per osservare tutto nel dettaglio, e ancora non siamo arrivati alle stanze più belle della visita.

Dove dormire?

Non dimenticare di approfondire i nostri suggerimenti su dove dormire a Granada Potrai scegliere se farlo nei lussuosi hotel dell’Alhambra, o se invece accontentarti dei quartieri vicini.

Hotel vicino all’Alhambra

Hotel sulla collina dell’Alhambra

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Autore: Andrea Cuminatto

Giornalista e viaggiatore. Parlo spagnolo, inglese e sto imparando il russo. Ho vissuto un periodo in Spagna (Madrid e Granada) e girato quasi tutta l'Europa zaino in spalla. Più che vedere i luoghi, amo conoscere chi li abita ne racconto qualcosa anche sul mio blog