La Ruta de Pueblos Blancos di Cadice: on the road in Andalusia

Se le grandi città dell’Andalusia dall’atmosfera arabeggiante sono ciò che ha reso famosa questa regione della Spagna, l’entroterra rurale – con le sue cittadine arroccate sulle montagne e i suoi paesaggi naturali – non è da meno.

Un numero sempre maggiore di turisti sceglie di dedicare parte del proprio tour in Andalusia alla scoperta delle zone meno turistiche ma altrettanto spettacolari. I pueblos blancos, piccoli paesi caratterizzati da ripide e strette stradine pittoresche e da edifici di un bianco strabiliante, sono diventati una gettonata meta turistica alternativa per coloro che visitano le province di Malaga e Cadice. Con gli anni si sono creati veri e propri itinerari on the road alla scoperta dei pueblos blancos più caratteristici e fra questi spiccano due itinerari in particolare: la ruta de Pueblos Blancos de Malaga (da Ronda a Algeciras passando per paesi come Júzcar, Benarrabá, Gaucín e Casares) e la ruta de Pueblos Blancos de Cadiz (da Arcos de la Frontera a Ronda). Se della prima ruta abbiamo parlato nei dettagli in un articolo dedicato, in questo articolo troverai informazioni e suggerimenti sulla seconda ruta, quella che svela le bellezze più segrete dei paesi arroccati sulla Sierra de Grazalema in provincia di Cadice.

In questo itinerario di circa 130 chilometri, avrai l’opportunità di visitare 6/7 cittadine dal fascino inimitabile, due siti archeologici, attraversare il Parque natural de la Sierra de Grazalema e alternare paesaggi collinari, lacustri e urbani in un mix senza eguali dove storia, natura e tradizioni culturali e culinarie si combinano per regalarti un’esperienza senza eguali. Di seguito, troverai un itinerario da fare in 1, 2 o più giorni a seconda del tempo a disposizione e dell’attenzione che vuoi dedicare alle singole cittadine. Io consiglio di investire almeno una notte in uno dei vari pueblos per meglio entrare nell’atmosfera.

Mappa del viaggio

Arcos de la Frontera

La ruta del los pueblos blancos di Cadice parte da Arcos de la Frontera. Situato a circa 60 chilometri da Cadice, Arcos de la Frontera è fra i pueblos blancos più famosi, grazie ai suoi belvedere sul paesaggio circostante e ai monumenti storici. Dall’alto del promontorio su cui si trova, ti accoglierà il castello a base quadrangolare con le sue quattro torri merlate: si trova in Plaza del Cabildo e domina la città. Fra le strette vie cittadine non perderti una visita alla basilica gotico-barocca Iglesia Santa Maria de la Asunción con la sua facciata rinascimentale, il meraviglioso altare maggiore e il coro, e alla Iglesia de San Pedro del Settecento sita in Calle San Pedro. Fra i palazzi storici, emerge Palacio del Mayorazgo in Calle Nuñez de Prado, dall’inconfondibile stile mudéjar.

  • Da Arcos de la Frontera procedi per Grazalema, che raggiungerai in circa 1 ora e 30 minuti attraverso la A-372.
Tappa opzionale
Lungo il percorso, se vuoi fare una sosta, potresti fermarti a El Bosque. Il paese è piccolo e anch’esso caratterizzato da case in calce bianca e strette vie. Qui si trova un Centro Visitatori specializzato nel fornire informazioni per visitare la Sierra de Grazalema e suggerire i migliori sentieri a piedi alla scoperta del suo tesoro paesaggistico.

Consigli su dove dormire a Arcos de la Frontera

Grazalema

sierra grazalema

Insieme a Arcos de la Frontera, Grazalema è uno dei pueblos blancos più visitati e una tappa imprescindibile nella ruta de los pueblos blancos andalusi. Tutto il territorio del suo comune si trova nel Parco Naturale della Sierra di Grazalema e l’offerta turistica per attività sportive all’aria aperta è varia e ben strutturata. Oltre all’incantevole paesaggio che circonda il paese, il centro storico offre stradine e piazzette piene di fascino in cui si riconosce l’impronta di una cittadina moresca. Per apprezzare la storia e le tradizioni locali ti suggerisco di visitare il Museo dell’Artigianato Tessile, oltre alle belle chiese antiche come la barocca Iglesia de Nuestra Señora de la Aurora, la Iglesia de Nuestra Señora de la Encarnación e quelle di San José e San Juan.

  • Da Grazalema procedi verso nord attraverso l’area naturale della Sierra di Grazalema e raggiungi Zahara de la Sierra in circa 30 minuti. Sono solo 15 chilometri, ma la strada attraverso la montagna è un po’ tortuosa e non permette grandi velocità. In compenso, è estremamente panoramica, snodandosi fra rocce e vegetazione.

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Zahara de la Sierra

pueblos blancos andalusia

Fra i pueblos blancos di Cadice per fascino e importanza si impone Zahara de la Sierra, con il suo castello medievale di origini arabe e il grande lago artificiale. Se ami fare sport acquatici, questo è il luogo per te: sul lago, infatti, avrai la possibilità di praticare sport come il kayak o andare in barca oppure semplicemente goderti un bel bagno. Anche se la cittadina meriterebbe una sosta con pernottamento per intrattenersi in riva al lago o fare lunghe passeggiate fra i sentieri della Sierra, una breve visita ti farà comunque apprezzare il suo centro storico. Oltre al castello di Zahara de la Sierra – situato in una posizione strategica che permette di possedere tutta la valle con un colpo d’occhio – ti suggerisco di visitare anche la settecentesca chiesa in stile barocco, chiamata Iglesia de Santa Maria de la Mesa.

  • Fra Zahara de la Sierra e Olvera ci sono circa 30 chilometri, percorribili in circa 30 minuti.

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Olvera

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L’eccezionale profilo della cittadina di Olvera è diventato uno dei simboli dell’Andalusia rurale: a comporre questo splendido paesaggio contribuiscono l’antico castello di origine araba, con la sua Torre dell’Homenaje e la bella chiesa ottocentesca in stile neoclassico Iglesia de Nuestra Señora de la Encarnación. Il castello è letteralmente arroccato su un sperone di roccia e svetta imponente sulla città. Durante la visita del centro storico di Olvera, chiamato La Villa, ti suggerisco di assaggiare il prosciutto locale e l’olio d’oliva prodotto in questa zona. Il paese, infatti, è circondato da campi di ulivi. Da segnalare anche la Via Verde de la Sierra, una strada lunga circa 38 chilometri che collega Olvera con Puerto Serrano, costruita su una linea ferroviaria a fondo valle e che oggi è stata adibita a pista ciclabile.

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Poco pubblicizzato, ma molto suggestivo, è il sito megalitico Dehesa del Tomillo a Alcalá del Valle: scoperto nel 1983, questo è l’unico esempio di architettura megalitica in cui si trovano sia dolmen che menhir nella provincia di Cadice. Mentre in Andalusia è possibile vedere vari dolmen( basti pensare a quelli di Antequera) non è molto comune trovare i menhir, grandi rocce di epoca neolitica a forma di stretto parallelepipedo messe in posizione verticale, come un obelisco che si scaglia verso il cielo (ricordate Obelix?).
  •   Alcalá del Valle dista circa 30 minuti da Olvera e 15 da Setenil de las Bodegas per cui potrebbe essere una tappa aggiuntiva al tour prima di raggiungere la stessa Setenil. Se invece decidi di procedere direttamente da Olvera a Setenil de las Bodegas, impiegherai circa 25 minuti.

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Setenil de las Bodegas

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La bellezza selvaggia di Setenil de las Bodegas, “la città della montagna” ti lascerà senza parole: natura e mano dell’uomo si fondono in un connubio senza eguali. Le case costruite in questa cittadina sono inglobate nella roccia, che spesso funge da parete o tetto dell’edificio stesso. Fra la Sierra de Grazalema e Ronda, questo fu uno degli ultimi baluardi arabi: a dimostrazione di questo, su uno sperone di roccia si erge la Torre di Setenil e una chiesa del Cinquecento. Da qui godrai di una vista spettacolare che nei giorni limpidi ti permetterà di vedere addirittura Olvera. Setenil è famosa anche perché, secondo la tradizione, proprio qui fu inventata l’usanza di mangiare tapas… per cui non ti resta che sederti in uno dei vari locali cittadini e goderti qualche delizia in un bar, magari riparandoti dal sole sotto a un “gazebo di roccia”!

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A 11 chilometri da Setenil de las Bodegas e 20 chilometri da Ronda ci sono le Ruinas de Acinipo, un sito archeologico con ingresso gratuito particolarmente suggestivo. Si trova a 999 metri sul livello del mare e fu costruito probabilmente da soldati romani nel I secolo d.C., anche se qui ci sono tracce di presenza umana sin dal Neolitico. Il luogo è conosciuto anche con il nome Ronda la Vieja il cui significato (La vecchia Ronda) implica che il primo insediamento urbano della cittadina fu proprio in questo posto dall’ubicazione strategica. Riconoscibili ancora oggi il Teatro Romano, le Terme e i resti della muraglia che proteggeva il perimetro della città. 

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Ronda

Cosa vedere a Ronda
Ecco cosa vedere a Ronda, una delle città simbolo d’Andalusia

Pur trovandosi in provincia di Malaga, Ronda è una cittadina talmente affascinante che non possiamo non inserirla come tappa finale di un itinerario alla scoperta dei paesi più suggestivi della Sierra di Grazalema.

Ronda se ne sta arroccata su uno sperone di roccia, unita dal famoso Puente Nuevo. Se la vista dall’alto sulla vallata che si gode dai suoi mirador ti può dare le vertigini, cogli l’occasione di vedere la città dal basso, dal mini-canyon in fondo alla Mina del Rey Moro, una galleria artificiale scavata nella roccia. Non perderti poi una passeggiata nel centro storico con i suoi antichi ponti, la Plaza de Toros, Plaza del Socorro, i Baños Arabes e i magnifici patios dei palazzi storici più importanti, come il Palacio de Mondragón.

Consigli su dove dormire a Ronda

Autore: Flora Lufrano

Traduttrice, scrittrice e insegnante con la passione dei viaggi. Amo incontrare persone e culture diverse e ammirare le tante bellezze che il mondo ci riserva.